Fashion System 2020: quali sono i nuovi scenari che sono emersi in quest’ultima settima? Ce lo raccontano gli esperti.
Dopo la prima puntata dello speech Fashion System 2020, il 6 aprile abbiamo effettuato un secondo incontro per discutere l’evoluzione dei nuovi scenari del nostro paese.
Ora, vi condividerò le tematiche che ogni relatore ha argomentato durante lo speech.
Avv. Maria Grazia Terlizzi – consulenza aziendale tributaria, Bgrow, Lawyer & Co-Founder
Quale aiuto è stato destinato ai professionisti – partite Iva – in questo periodo di lockdown?
Ogni settore produttivo oggi è incastrato in un tempo di mezzo che si deve classificare quale fase di preparazione e rincorsa per sviluppare una nuova rivoluzione industriale. Il Governo ad oggi ha fatto la sua parte e per chi ha i requisiti è concesso un contributo a sostegno della propria attività. Il primo aprile 2020 è stato il D-Day per presentare l’istanza di indennizzo dei professionisti al proprio ente previdenziale di riferimento.
L’indennità di euro 600,00 per il mese di marzo 2020, può esser richiesta sino al 30 aprile 2020 all’INPS o alle Cassa di previdenza professionale privata a cui si è iscritti e spetta a lavoratori non pensionati che fanno parte di differenti categorie. La domanda può essere presentata solo in via telematica attraverso il sito dell’INPS, per mezzo dei patronati o intermediari abilitati.
Ogni categoria professionale lotta fortemente e quotidianamente per perfezionare i provvedimenti legislativi che frettolosamente vengono emanati.
I professionisti iscritti agli ordini (psicologi, architetti e ingegneri, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, giornalisti, veterinari, ragionieri, geometri, agronomi e chimici, fisici, geologi, forestali, periti industriali, biologi, periti agrari e aerotecnica, infermieri, notai) hanno accesso al Fondo per il reddito di ultima istanza e potranno compilare la domanda nel sito della propria Cassa di previdenziale di riferimento se, in base al reddito complessivo 2019.
Fintanto che avremo fede nella nostra causa e un’inconquistabile forza di volontà, la salvezza non ci verrà negata. E infatti, il Governo ha già anticipato che nel nuovo intervento di aprile provvederà a rafforzare gli strumenti di sostegno tra i quali l’aumento da € 600,00 a € 800,00 del contributo rivolto ai professionisti, autonomi e partite iva. La pazienza e il coraggio sono le armi per ogni professionista e solo chi ha la forza nelle proprie convinzioni e obiettivi riuscirà ad emergere dalla crisi.
Avv. Roberta Ricci – gestione aziendale e diritto delle imprese, Bgrow, Lawyer & Founder
Nella situazione attuale ognuno di noi ha dovuto reinventare la propria quotidianità professionale ma anche familiare. Ma lo smart working può essere considerato uno stile di vita?
In questo momento di emergenza le istituzioni hanno chiesto alle aziende di delegare le attività e proseguendo solamente in smart working. È certamente un ottimo strumento per evitare l’arresto delle attività lavorative ma può essere anche “pericoloso” se attuato in un modo sbagliato. Le aziende, in emergenza, si sono trovate ad affrontare questo nuovo metodo adattandolo alle proprie realtà, senza avere gli strumenti necessari per sfruttare al meglio.
Lo smart working, infatti, presuppone una organizzazione interna dell’azienda
- metodologia di conservazione di documenti in Cloud;
- collegamento ai server aziendali da remoto;
- controllando le reti;
- attivando le vpn per assicurare che non vi sia il rischio di attacchi e di perdita di dati;
- lavorare su obiettivi.
Facendo consulenza in materia di GDPR e gestendo il tema della sicurezza dei dati stiamo affiancando molte realtà che hanno necessità di continuare in sicurezza le loro attività. La programmazione, l’assegnazione dei compiti e la mancanza di strumenti digitali sono un ostacolo enorme per le aziende che vogliono utilizzare lo smart working.
Non va dimenticato però, dal lato di chi lavora in smart working in questo momento, un ulteriore pericolo che io sto vivendo in prima persona e che è la gestione famigliare. Occorre organizzarsi in una maniera tale da evitare di lavorare dopo cena, al mattino troppo presto o in pause dove normalmente o si dorme o si fa tutt’altro.
In questo momento non abbiamo la possibilità di ricevere aiuti quindi ci si trova ad affrontare un modo di lavorare che non è il reale smart working. Un consiglio che mi sento di dare alle aziende è quello di fissare un dato obiettivo nella settimana per poi passare a una programmazione più strutturata.
Alida Veneziani – Modella & Fashion Consultant – Dott.ssa in Psicologia della Comunicazione
Tu sei una modella professionista laureata in psicologia della comunicazione, com’è cambiata la tua routine in questo periodo di forte di criticità?
Era il 24 di febbraio 2020, il giorno dopo il mio compleanno. Mi trovavo in Showroom da Tory Burch, in via Senato, nel famigerato quadrilatero della Moda.
Solitamente il ritmo frenetico e scalpitante della Milano fashion week emana un’energia che si respira ancor prima di entrare al lavoro. Per Milano, tutto questo non poteva succedere in un momento peggiore! La « macchina della moda » il business che muoveva masse di fashion victim, lanciando tendenze e condizionando gusti e stili di vita, si era inevitabilmente inceppata. L’ abbassamento delle serrande e le limitazioni delle libertà personali, ci sono state imposte da un giorno all’altro modificando irrimediabilmente il nostro stile di vita.
Quali potranno essere le nuove prospettive per il prossimo market di Giugno?
I numerosissimi buyer in città per la fashion week interrotta sul nascere, non hanno infatti avuto il tempo di fare gli ordini per la Main del 2021. I negozi, inoltre, si troveranno con un invenduto del 95% dei capi nella migliore delle ipotesi, a causa delle chiusure imposte dal governo.
Dunque, anche qualora ci siano le premesse per cui si possano ricreare i presupposti di una campagna vendite, quali potrebbero essere i numeri auspicabili, a fronte dei costi ?!
C’è molta preoccupazione a riguardo, e non solo per le aziende, perché è proprio tutta la filiera-moda che si è fermata. A partire delle industrie del tessile agli artigiani, ai commercianti, ma anche per chi come me, essendo un lavoratore autonomo con P.IVA, non ha praticamente nessuna garanzia da parte dello stato se non quella di poter chiedere il bonus di 600€.
Alessandra Bonini – Social Media e Influencer Marketing
Cosa sta succedendo nell’Influencer Marketing?
Con il mondo in lockdown, gli utenti sono alla ricerca di contenuti positivi e di intrattenimento adatti al periodo, e trovano nei social un mezzo efficace per stare vicini anche da lontani.
Le ultime settimane hanno segnato un aumento esponenziale del tempo di connessione sui social media (+70%) e di scambio di messaggi sui social (+50%) che si confermano lo strumento preferito dagli italiani per stare in contatto con amici, influencer e i marchi che seguono.
L’engagement vola e tutto questo traffico rappresenta un’opportunità di visibilità per influencer e brand, che però devono adattare la propria comunicazione al nuovo tono imposto dall’emergenza.
Cosa possono fare i brand per superare questo momento di crisi?
Una ricerca di Pulse Advertising, su un campione di 150 micro e macro influencer italiani, ha mostrato che il 74% di essi ha cambiato i propri piani editoriali e i formati (meno post, più story e dirette), concentrandosi su messaggi emozionali, utilizzando l’hashtag #iorestoacasa, supportando raccolte fondi, combattendo fake news e promuovendo iniziative che coinvolgono in maniera attiva la loro fun-base (lezioni di fitness, di cucina, tutorial per tagliarsi i capelli casa, book club, etc.).
Le influencer sulle quali puntare sono dunque quelle più versatili, che hanno skill fotografiche, di filmmaking, di styling, e interessi che possano coinvolgere il pubblico.
Guardando al futuro è plausibile pensare che i cambiamenti che stanno avvenendo sul mercato saranno di lunga durata.
Eva Bolognesi – HR consulente aziendale e Content creator Fashion /food/Lifestyle
Com’è cambiata la tua vita lavorativa in questo periodo?
Questo periodo così difficile e nuovo che tutti noi ci troviamo ad affrontare, ci porta a rivedere completamente le nostre abitudini e priorità quotidiane, ci obbliga a tirare fuori opportunità e risorse che non credevamo di avere e che ora invece rappresentano per molti qualcosa di fondamentale.
Mi occupo di Risorse Umane per le aziende, offrendo consulenza ai Direttori Generali e Direttori Risorse Umane per selezione i migliori talenti sul mercato. Ad oggi non ci sono più meeting e colloqui face to face ma l’utilizzo dello Smart Working in modo continuativo, l’utilizzo delle videochiamate per i meeting ma è usato spesso con gli amici, talvolta ci troviamo a fare un aperitivo insieme in videochiamata.
Ritengo che si potrà continuare a fare largo uso dello Smart Working anche dopo che l’emergenza sarà passata con le dovute attenzioni e con un’ organizzazione puntuale delle attività.
In questa situazione hai scoperto qualcosa di positivo?
In questo periodo seguo anche una mia passione che è diventata anche un’attività parallela che è quella di creare contenuti e condividere momenti della vita: ero attività nel recensire ristoranti, parlare di strutture alberghiere e collaborare con alcuni brand di moda.
Non potendo uscire mi sto dedicando alle cose che facevo poco solitamente perché presa dalle molte attività quotidiane. In totale accordo con #iolofaccioacasa e #iomiallenoacasa ogni giorno faccio workout, e mi piace condividerlo, faccio esercizi semplici che possono fare tutti anche le persone non tanto sportive come me, inoltre cucinare piatti semplici e sani è diventata anche questa una bella abitudine che talvolta amo condividere.
Come abbiamo visto, con la nostra diretta, si può tranquillamente comunicare anche da casa!”
Silvia Masci – Fashion Designer abiti di scena burlesque
In qualità di designer com’è cambiato il tuo approccio in questo nuovo scenario lavorativo?
Come fashion designer ho dovuto reinventarmi per poter essere in linea con la nuova situazione. Non nego che non è facile, ma vorrei soffermarmi su quanto sia importante lavorare su sé stessi soprattutto in momenti come questi.
Non dobbiamo lasciarsi buttare giù, ma anzi sfruttare al meglio il nostro tempo dedicandolo a migliorare o reinventare i nostri progetti, anche se in questo momento sono bloccati.
Pianificare nuovi obiettivi, o riprenderne di vecchi, dedicarsi a passioni che finora magari non avevamo il tempo per poter curare.
Raccontaci il tuo percorso formativo e quali progetti riservi per il futuro.
Ho frequentato l’Istituto di Moda Burgo a Milano, diplomandomi prima in abbigliamento donna e specializzandomi successivamente in design e modellistica di abbigliamento intimo e costumi da bagno.
Terminati gli studi, ho avuto l’opportunità di far sfilare la mia prima capsule collection di luxury lingerie, ispirata alla “Marie Antoinette” di Sofia Coppola, sulla passerella del Fashion Graduate Italia, ottenendo molti riscontri positivi.
Nell’ultimo anno invece, ho avuto la possibilità di poter realizzare un altro mio sogno, infatti facendo parte di una Compagnia di danza, arti circensi e Burlesque, ho provato a conciliare la mia passione per la danza con quella per la moda, iniziando a creare costumi di scena per vari spettacoli.
In questo momento mi sto dedicando con tutta me stessa alla realizzazione del mio brand, per arrivare a poter vendere la mia lingerie e costumi da bagno tramite e-commerce.
Ringrazio tutti voi per aver seguito il nostro speech, spero che le tematiche affrontate siano state pertinenti alle vostre aspettative e per ulteriori curiosità vi invito a contattare direttamente i relatori.
9 commenti
Mamma mia hai messo assieme tante persone davvero utilissime che hanno dato informazioni preziosissime, tante sfaccettature diverse della vita in questo momento di emergenza. Sì sì mi piacerebbe partecipare come no, sarebbe un grande onore.
interessante intervista, certamente le cose stanno cambiando e bisogna adeguarsi
Un ottimo mi di contenuti e personalita
E’ un momento molto difficile, un pò per tutte le categorie. Trovare delle soluzioni rapide ed efficaci è complicato ma non impossibile.
Condivido la difficoltà del lavoro a distanza per quel chei riguarda è l’ organizzazione compatibile con la vita familiare.
Articolo prezioso questo!
un articolo molto interessante, ben fatto, che ho letto con piacere
Io penso che il cambiamento che stiamo vivendo in questi giorni trasformerà il mondo del lavoro in futuro. Alcuni dopo aver capito come gestire lo smartworking continueranno a proporlo. Comunque ho letto con interesse i vari punti di vista, specialmente perché sono lavori che non ho nel mio cerchio di amici e colleghi.
Sono d’accordo, in futuro dobbiamo continuare a sfruttare le risorse del Smart Working .
Purtroppo il futuro lavorativo dopo il covid almeno per me è bruttissimo,so già che l’azienda che ora mi ha messo in cassa integrazione vuole chiudere….