Camera Nazionale dei Buyer Italiani scende a supporto del Fashion System per tutelare l’imprenditoria e il Made in Italy.
Il Fashion System è stato duramente messo alla prova andando ad colpire tutta la filiera del settore moda. Questa situazione ha innescato dei nuovi meccanismi che hanno dato un’accelerata alla comunicazione digitale con una conseguente crescita dello shopping online.
Ma ora, andiamo a conoscere i protagonisti di questo digital speech e insieme a loro andremo ad argomentare la nuova tematica di oggi.
Valentina Brini – Caporedattrice Lifestyl
Il supporto da parte del Governo con il Decreto Cura Italia, nella fase iniziale è stato inesistente, ma grazie alle associazioni di categorie, White e Confartigianato, che hanno rappresentato il settore moda, hanno sostenuto gli imprenditori, artigiani e tutti gli attori del fashion System. Ad oggi le aziende continuano ad attuare una strategia di sopravvivenza e sperano in una ripresa nel 2021 per attuare una strategia di crescita.
Valentina che opinione hai in merito e quali sviluppi prevedi?
Il Fashion System è stato uno dei settori a rimetterci maggiormente se consideriamo che questa emergenza sanitaria ha modificato completamente il modo di fare e mostrare il prodotto moda.
Dalle sfilate in digitale ai nuovi metodi di comunicazione della moda fino ad arrivare alle nuove problematiche per la vendita e la produzione. E’ stato ed è ancora un periodo cruciale per il mondo del fashion e tutti quanti, tra artigiani, piccole e medie imprese fino ai grandi colossi del settore ce la stanno mettendo davvero tutta.
Sebbene i primi mesi di lockdown siano stati particolarmente duri soprattutto per chi non aveva alcuna esperienza con risorse e strumenti digitali, ad oggi possiamo dire che il mondo della moda è stato uno dei primi ad utilizzare a proprio vantaggio la comunicazione digital.
I grandi marchi hanno potenziato le loro capacità nel mondo dell’online e i piccoli artigiani stanno sfruttando la possibilità di farsi conoscere sempre di più attraverso i propri profili social.
La moda rappresenta la seconda industria italiana, che dà lavoro a tante persone il cui posto ad oggi è a rischio. Sempre più brand spostano il loro business online andando a rafforzare la loro presenza digitale. Credi che la pandemia abbia influito ad accelerare il tutto?
In un mondo paralizzato da un virus che ha ribaltato completamente il nostro modo di vivere, di lavorare, di produrre e di comunicare, il passaggio dal “mondo fisico” a quello online era assolutamente necessario.
Se analizziamo anche la realtà di quei piccoli negozietti di provincia che hanno sempre basato la loro rendita sulla vendita diretta in negozio, il covid-19 ha stravolto il loro modus operandi. Si sono ritrovati a porte chiuse con tantissima merce da vendere e hanno dovuto trovare per forza una soluzione pratica.
Questo nuovo modo di comunicare ai clienti è stato necessario per poter sopravvivere in questi mesi e, sebbene gli strumenti di lavoro si siano moltiplicati tra pc e smartphone, la finalità primaria è rimasta sempre la stessa: vendere. Sicuramente questa emergenza sanitaria ha accelerato tantissimo l’utilizzo del digitale e non solo dal punto di vista del settore moda.
Valentina Roncarati & Federica Sabatini
Co-Founder del brand Anthemis insieme a Federica Sabatini. Come tutte le realtà emergenti avrete dovuto stravolgere la vostra attività professionale andando a potenziare la comunicazione e la presenza del brand online.
Quanto sono importanti i social network per la vostra attività digitale?
Faccio un piccolo passo indietro, è stato proprio nel periodo del lockdown che è nato il nostro brand Anthemis, abbiamo trasformato lo sconforto della situazione in un pretesto per lanciarci in questa nuova sfida.
Quindi per noi l’attività digitale rappresenta l’unico nostro canale di comunicazione e vendita, ed è molto importante per noi saper utilizzare i social network nel modo corretto.
Io e Federica infatti gestiamo completamente in modo autonomo la pagina Instagram del brand, e abbiamo capito che il mondo dei social è un vero e proprio lavoro: il fatto di riuscire a comunicare la tua storia, chi sei e perché sei lì, riuscire a far emergere la tua realtà in mezzo a milioni di altre, far capire la qualità dei tuoi prodotti attraverso uno schermo, sono state davvero le cose più difficili.
Fortunatamente prima del lancio della collezione abbiamo partecipato a svariati corsi online per imparare il corretto utilizzo dei social e siamo riuscite a crearci un immagine riconoscibile e ben definita, che fino ad oggi ha attirato sempre consensi positivi.
Ovviamente il lavoro da fare è ancora tanto e abbiamo in mente tantissimi nuovi progetti da proporre e uno di questi è proprio quello di far emergere in maniera più rilevante le nostre due figure di designer, per comunicare al mondo che dietro a questo brand ci sono due ragazze giovani con tanta voglia di fare e di mettersi in gioco.
Durante la Milano Fashion week molti designer hanno optato per la sfilata digitale con dei video emozionali ed evocativi del brand. Altri hanno optato per la sfilata tradizionale ma con molte più restrizioni proprio per tutelare i partecipanti.
Voi come avete proposto la vostra nuova collezione?
Come anticipato prima, noi essendo un brand emergente nato da pochissimo abbiamo effettuato finora un unico lancio, che è stato quello della nostra prima collezione, e abbiamo deciso di effettuare oltre allo shooting fotografico anche una campagna video pubblicitaria con scopo evocativo.
L’obbiettivo è stato appunto quello di far immergere lo spettatore nel nostro mondo, nel mondo di Anthemis, infatti abbiamo scelto di accompagnare le immagini del video con una voce di sottofondo proprio per far coinvolgere non solo visivamente ma anche e soprattutto tramite delle emozioni.
Un’altra cosa alla quale abbiamo prestato la massima cura, è stata la creazione del nostro sito e-commerce. Non è facile comunicare l’essenza di un prodotto Made in italy, quindi stiamo parlando di un prodotto di alta qualità e high ticket, solo attraverso uno schermo.
Inoltre, concludo dicendo che abbiamo avuto la fortuna di partecipare a settembre ad una sfilata durante la Milano fashion week come designer emergenti, e nonostante fossimo giustamente a numero ridotto, è davvero stata un emozione unica poter presentare la nostra collezione durante un evento così importante.
Luna Pellegrini – Commerciale Moda
L’evoluzione post Covid ha generato una scia di eventi che hanno compromesso il sistema moda. Tutti gli operatori del Fashion System hanno dovuto reinventarsi per rimanere in gioco nonostante le criticità.
In che modo hai saputo dare una svolta alla tua attività per rappresentare al meglio i brand che gestisci?
É indiscutibile che questo secondo blocco ha letteralmente fermato il normale ciclo economico. C’è bisogno di far fronte al virus Cov Sars 2 con dei mezzi che permettano immediatamente la ripresa economica generale. Resta forte il focus nel lavorare online, mantenendo sempre attivo il dialogo con i clienti del mondo Retail.
Ancor più in un periodo difficoltoso come quello che stiamo attraversando cresce il valore umano e diventa di fondamentale importanza il rapporto tra persone che permette di elaborare strategie utili supportandosi a vicenda con piccole e grandi iniziative.
Con le nuove tecnologie che oggi soprattutto noi giovani imprenditori mettiamo in atto manteniamo un rapporto di fiducia con il Retail allo scopo di creare una visione per il futuro.
Quali sviluppi prevedi per il 2021? Le attività commerciali continueranno ad operare nel business online parallelamente alle attività fisiche?
La moda vera non può vivere solo ed esclusivamente di online. La moda nasce dall’espressione artistica dei designer che la creano. Nel nostro settore il potersi incontrare, dialogare faccia a faccia ma soprattutto toccare con mano e indossare i capi sono elementi che torneranno in uso non appena possibile.
Certamente il tutto avverrà in un ottica differente e nuova in cui la realtà virtuale/digitale si è ormai inserita e consolidata a supporto di nuove dinamiche.
Gli strumenti virtuali devono servire a migliorare, sostenere e sostenere il nostro sistema ma il tutto deve essere inevitabilmente intervallato da momenti di incontro e di scoperta in prima persona per toccare con mano le collezioni dei designer.
Lucia Pi Couture – Founder & Fashion Designer Lucia Pi Couture
Esperienza ventennale nel settore moda hai vissuto tutte evoluzioni del Fashion System mantenendo però sempre la tua identità.
Ad oggi come vivi questo nuovo cambiamento?
Questo è il cambiamento a mio avviso più importante e fondamentale del mio percorso creativo. Stiamo vivendo un momento storico molto particolare ma ho cercato di non farmi abbattere da tutto ciò ma di trasformare questi momenti, in momenti di riflessione ,sia a livello organizzativo ma soprattutto creativo.
Sto canalizzando ed interpretando ciò che oggi vogliamo noi donne. Non vogliamo perdere il piacere di vestirci, di sognare e di mostrarci sempre al top. Ecco perchè pur non trascurando mai il mio mood, ho creato una collezione non solo di abiti lunghi ed imponenti, che mi caratterizzano, ma anche outfit più poliedrici. Un esempio è il bomber e shorts abbinati alle sneakers, oppure un look più rock & cool come un tubino corto abbinato ad Chelsea boots ed un giubbetto di pelle.
Un altro esempio può essere l’abito butterfly con una cintura in pelle alta avvitata per creare effetto rimborse’ con stivaletto basso. Così facendo ho voluto trasmettere il messaggio che un abito della Maison Lucia Pi Couture si può anche sdrammatizzare, rendendolo così adatto ad occasioni non necessariamente di eventi e Red Carpet.
Un look armonioso e glamour anche per il quotidiano e soprattutto indossati da tutte noi: donne comuni!
A settembre hai partecipato alla Milano Fashion Week presentando la nuova collezione SS21. Com’ è cambiato il modus operandi del tuo Fashion Show rispetto alle precedenti edizioni?
Ho avuto il privilegio di sfilare la serata conclusiva della Milano Fashion Week ed è stato veramente emozionante. Non ti nascondo che un velo di tristezza c’è stato pensando a tutto quello che poteva esserci e che, nostro malgrado, non abbiamo potuto vivere a causa di questa pandemia.
Milano nella settimana della moda si vestiva di eventi sfavillanti, di feste sfarzose, e il glamour era lo sfondo perfetto del Fashion System.
Ciò che mi è mancato sono state le corse degli addetti ai lavori per i preparativi degli eventi, i taxi introvabili e le macchine blu ovunque. C’era entusiasmo da parte di tutti noi nel mostrare ciò per mesi avevamo creato con passione e con amore per il nostro mestiere.
Questa edizione è stata silenziosa ed ovattata, quasi a voler eclissare la settimana della Moda. Le sfilate dal vivo mi hanno sempre dato una carica e motivazione pazzesca ad oggi per poter contenere questa situazione ed evitare gli assembramenti sono state effettuate in digitale.
Ho avvertito questa sensazione sulla pelle ma, da donna positiva e tenace, ho voluto trasformare questa sensazione di tristezza in positività, portandomi a realizzare la nuova collezione il cui nome è LUCE.
Francesca Succi – Giornalista, Content Specialist & SMM
Con il tuo background professionale riesci a supportare le aziende con la comunicazione digitale e marketing strategico. Ad oggi, con la situazione che stiamo nostro malgrado vivendo in maniera passiva da febbraio, com’è cambiata la comunicazione e quali sono le nuove strategie da attuare?
Da quello che ho percepito c’è stato un cambiamento, più precisamente una accelerazione della situazione. Molte aziende che prima snobbavano il digitale, credendo erroneamente di poterne fare a meno, hanno dovuto adeguarsi per andare avanti.
Si può partire banalmente dal sito web e da un account social, prima non erano così importanti ora invece risultano fondamentali. D’altro canto però il Covid-19 ha portato un clima di instabilità e crisi che durerà, purtroppo, ancora per molto.
Quindi attualmente non è così scontato riuscire ad investire per digitalizzare l’azienda, anche se ci sono molti fondi a disposizione che permettono di farlo. In linea generale, come ho scritto nel primo numero de la BRAND JOURNALIST, secondo me il coronavirus fungerà da cartina torna sole: una prova – tra le più difficili – decisiva e inconfutabile che mieterà vittime tra chi non ha saputo capire che il mercato stava cambiando grazie al digitale e che cambierà nuovamente.
Per la dura legge del mercato vinceranno i più forti partendo da una innovativa cultura imprenditoriale. Perderanno d’altra parte coloro che, invece di rinascere, investiranno tempo a lamentarsi, a vomitare parole d’odio sui social o a rimpiangere il pre-covid come panacea dei problemi. Sicuramente non si tornerà indietro.
Il Natale è ormai alle porte, questa festività è sinonimo di convivialità e famiglia. I regali natalizi rimarranno in lista d’attesa fino alla riapertura dei negozi o le persone prediligeranno gli shop online? Tu attualmente stai seguendo le aziende per supportarli in questa Mission natalizia?
Ce lo hanno detto tutti: questo non sarà un Natale come gli altri. Già si capisce da ora, da fine novembre, guardandosi intorno. Da quando è iniziato il virus ho cominciato a definire le strategie per i miei clienti basandomi su due fattori: l’aspetto legislativo caratterizzato dai DPCM (si può fare? non si può fare? se si può fare fino a quando? se non si può fare quali sono le alternative? ecc) e il sentiment delle persone che poi si riversa sui social.
Questa è un’analisi molto importante da fare e cambia di settimana in settimana. Continuare a comunicare di vendere prodotti e/o servizi quando eventualmente non è possibile farlo perché l’ultimo DPCM lo vieta o perché la gente è talmente esausta da non volerne sapere è tempo perso. Anzi, è controproducente, fuori luogo e fuori tempo logico.
Sarà un Natale austero e poco consumistico. Il consiglio che posso dare ai negozi di qualsiasi tipo è il seguente: puntare sul servizio clienti. Attivare il canale online ma instaurare un rapporto di fiducia con il cliente per non perderlo dopo aver fatto quella scelta è la carta vincente.
Amazon è un grande centro commerciale online che sta giocando bene le sue carte e che in questo periodo difficile è riuscito a venire incontro al cliente grazie al servizio offerto determinato da diversi fattori. Va piuttosto studiato e capito come esempio. Insomma, come punto di partenza.
Un ringraziamento speciale va a Costanza Castiglioni con il supporto grafico
Ringrazio tutti voi per aver seguito il nostro speech, spero che le tematiche affrontate siano state pertinenti alle vostre aspettative e per ulteriori curiosità vi invito a contattare direttamente i relatori.