La Maison LOÏS è puro design sviluppandosi naturalmente, con tecniche sartoriali, bagni di colore ed influenze multi culturali.
Matilde Di Pumpo, direttrice creativa e founder della Maison Loïs, desidera vestire le donne ambiziose e selettive.
La sua filosofia minimalista è impregnata di influenze eterogenee che vengono abilmente “cucite” per creare un ensemble unico ed armonioso, ma soprattutto inaspettato.
Il minimalismo del brand Loïs riesce ad incorporare eleganza, precisione del taglio ed incursioni extra.
Tutto è legato, siamo parte dello stesso universo e si mixano così stili e mondi apparentemente dissimili.
Loïs sceglie la tecnica sartoriale moulage
L’abilità di Matilde sta nell’approfondimento costante e nella continua ricerca, soprattutto sull’utilizzo di tecniche sartoriali.
Una delle tecniche sartoriali utilizzate da Matilde è il moulage, antica arte francese. Per realizzare un abito con questa tecnica la designer adagia il tessuto e lo taglia direttamente sul manichino.
Per realizzare un capo draping è indispensabile conoscere perfettamente le tecniche sartoriali e la vestibilità di ogni capo.
Il tessuto prende forma sul manichino attraverso le mani del sarto, esattamente come uno scultore farebbe con un pezzo di marmo.
Intervistiamo Matilde Di Pumpo
1.Da dove nasce la tua passione per la moda e come sei riuscita a trasformarla in una professione?
Ho un ricordo essenziale della mia più tenera età: il cuore mi batteva quando guardavo con quale eleganza tante donne indossavano scarpe magnifiche abbinate ad abiti da favola.
Quel modo di indossare come fossero Elvira del film di Scarface. Sembrerà strano, ma è quello stesso odore e sensazione di donna che continuo ad immaginare.
La donna vista nella sua essenza perché vestirsi è per il modo migliore di comunicare ciò che siamo, le nostre sensazioni e stati d’animo.
2.Da dove prendi spunto per realizzare le nuove collezioni?
Non c’è niente di più interessante della strada. Leggere il mondo con il codice fashion.
Lo stesso abito, t-shirt, o felpa viene indossata in mille modi diversi, creando ogni volta un outfit diverso. E così un emozione diversa.
3.C’è un materiale che ricorre maggiormente nelle collezioni o che ispira la tua creatività?
Amo il neoprene e lo scuba, con i quali riesco a raggiungere non solo la vestibilità desiderata, ma anche la forma immaginata.
E’ versatile, nuovo, se possiamo dire anche povero, prima criticato dalle grandi ed importanti case di moda, ed ora nuovo denominatore del fashion system.
Ricamato stampato tinta unità , l’importante è che sia personalizzato.
4.In quale contesto, evento o momento della giornata collochi le tue creazioni?
Sono sposata, ed ho una bimba di 7 anni, alla quale cerco di non far mancare nulla di me, e aggiungo anche una sartoria da seguire, tra modellistica e confezionamento, durante la giornata mi riesce molto difficile.
Trovo il mio spazio la notte. Mi piace perché tutto tace anche fuori casa ed io mi diverto a creare il mio mondo fantastico, perché l’abito per me è come una favola con il suo lieto fine.
5.Il lockdown causato da Covid19 ha rallentato il Fashion system 2020, tu come stai reagendo?
Penso il lockdown abbia cambiato un po’ tutto, dal modo di vivere, al modo di socializzare e sicuramente di guardare il mondo. Noi come artisti del fashion system della nostra generazione, siamo pronti a qualsiasi cambiamento.
Ed è forse solo arrivato il momento per tutto il sistema di cambiare.
Ho avuto modo di confrontarmi con l’upcycling dove è interessante vedere come ridar vita ad un abito già utilizzato o l’up-cycling nell’up-cycling.
Gli scarti della sartoria uniti tra loro possono dar vita a qualcosa di unico, non ripetibile.
Matilde Di Pumpo e la sua Maison Loïs
Matilde, purosangue pugliese di Rodi Garganico, studia e si diploma allo IED di Roma nel 2011.
E dopo qualche anno di gestazione, nel 2018 da alla luce la sua creatura LOÏS.
Una fanciulla nata dai suoi sogni, la dea sempre immaginata e desiderata sin da bambina che rivoluzionasse il suo modo di essere donna e di parlare alle donne.
“L’abito non più come oggetto di commercio, ma come qualcosa di più importante, personalizzato, scelto nel design e nel tessuto”, aggiunge la stilista.
La sartoria, la lavorazione dei tessuti, lo sviluppo dei pezzi e dei materiali zero waste sono i principi di Matilde Di Pumpo. Il riuso creativo dei capi per dargli una nuova vita!