L’eleganza di Fendi, il maschile femminile di N.21, la gentilezza di Alberta Ferretti, il patchwork di Dolce&Gabbana e il debutto di Nicola Brognano da Blumarine alla Milano Fashion Week.
Conclusa la settimana della moda milanese ai tempi del Covid-19 andiamo a scoprire The Best of Milano Fashion Week. Fendi, Dolce&Gabbana, Alberta Ferretti, N21 e Blumarine danno il via a una Milano Fashion Week SS 21 ricca di eventi, nonostante tutto, con la maggior parte degli ospiti che assiste alle sfilate dal proprio schermo, anche quando sono live, e quelli presenti distanziati.
La moda? Punta sui suoi cavalli di battaglia, non è tempo di stravaganze. E gli stilisti dedicano le loro collezioni ad una contemporanea reinterpretazione dei loro elementi più iconici.
Fendi
Fendi ha aperto il carosello degli show più attesi della Milano Fashion Week 2021.
Sfilano i ricordi di Silvia Venturini, che si è ispirata al tempo trascorso con la famiglia, allo scorrere della moda vista su più generazioni riunite a casa a Roma.
È l’affaccio sul mondo della stilita, alla sua seconda collezione senza Karl Lagerfeld, e l’ultima prima che Kim Jones prenda le redini della direzione creativa.
Quei contorni indefiniti di luce e rami contro il sole diventano il leitmotif impresso sui capi in un gioco di trasparenze e texture.
Ci sono i kaftani ultra contemporanei, da portare sopra pantaloni maschili con la piega, ma fluidi e morbidissimi. E gli abiti candidi in lino ricamato, dalle silhouette a clessidra anni 40, dove i classicismi sono interrotti dagli accostamenti ai maxi volumi di stuole e giacche imbottite trapuntate.
N°21
Costruire un linguaggio di uso in comune tra le donne e gli uomini che rispondono allo stesso richiamo etico ed estetico. Ecco l’intento di Alessandro Dell’Acqua, che nella sua sfilata co-ed di N°21 gioca con gli elementi del vestire maschile e femminile migrando forme, volumi e i colori da un guardaroba all’altro.
«Mi sembra sempre più urgente e necessario esplorare la possibilità di stabilire una nuova modalità della moda: i tempi, le stagioni, le tendenze devono lasciare lo spazio alla nascita di un nuovo modo di narrazione.
Ho utilizzato i tessuti, le forme, i colori per ottenere abiti capaci di racchiudere dei significati che, come le parole, concorrono a formare un linguaggio che donne e uomini possono usare in comune.
Credo che come giacche e pantaloni, maglioni e abiti possono trovare posto indifferente nel guardaroba femminile e maschile mantenendo la propria specificità, così il linguaggio maschile deve necessariamente diventare inclusivo e recepire le diversità».
Gli elementi iconici del suo stile sono protagonisti in passerella, ed esplodono fin dal primo look total white: con la giacca over doppiopetto sopra una gonna che è una nuvola di piume e un paio di immacolate décolleté.
Ci sono gli immancabili elementi grunge in versione elegante, con vestiti in chiffon che si fondono con felpe e crop top, l’immancabile check e le catene che diventanto preziose spalline.
Alberta Ferretti
«Sono convinta che, in momenti difficili come questo, la moda non si debba fermare né arrendere ma rivendicare con ancora più forza il proprio ruolo di strumento necessario per raccontare il tempo in cui nasce. E sono proprio questi i momenti in cui ogni creativo reagisce mettendo in gioco ancora di più la propria sensibilità.
Il mio istinto è stato quello di rispondere con gentilezza che, come il romanticismo, è a mio avviso una manifestazione di forza e non di debolezza. Ecco perché ho voluto una collezione che raccontasse una femminilità naturale che le donne possono esprimere quando hanno un’estrema consapevolezza di sé» ha detto Alberta Ferretti.
Nella sfilata primavera estate 2021 la stilista mescola riferimenti casuale e sportivi a dettagli sottratti all’abbigliamento intimo e della lingerie. Come i dettagli dei bustier e dei reggiseni, che si trasformano in lavorazioni elasticizzate, a fianco del pizzo Sangallo.
È proprio la parte alta della silhouette che acquista importanza: con le spalle importanti delle giacche e delle bluse in pelle scamosciata, dai chiari riferimenti anni 70 e romantici cenni Eighties.
Le marionette-indossatrici di Moschino
Per dare il via a un nuovo inizio bisogna partire da qualcosa di piccolo: ne è convinto Jeremy Scott, che ha voluto delle marionette come protagoniste del video della collezione per la prossima estate di Moschino.
Girato a Hollywood, il filmato riproduce in scala da bambola il classico defilé di alta moda della Parigi di una volta, nel saloncino della maison, con le marionette-indossatrici che sfilano di fronte a un pubblico di addetti ai lavori miniaturizzato ma dalle fattezze riconoscibili.
Sotto lo sguardo impassibile e gli occhiali scuri della marionetta Anna Wintour, ecco la collezione per la prossima estate, figlia anch’essa, come la modalità di espressione, della pandemia.
Non mancano i tratti distintivi della maison, come il biker, in versione mini sull’abito lungo rosa o incorporato sulle proposte da sera. E come in una sfilata di altri tempi, a chiudere la passerella è il classico abito da sposa, ricamato con fiorellini.
Philosophy sfila nella vigna di Leonardo
La collezione è stata concepita proprio per essere presentata in questo luogo, unica vigna al mondo ancora esistente all’interno di un centro metropolitano, ed è stata pensata immaginandone come protagonista una pittrice amante della natura, che passeggia nel suo giardino.
Indossa abiti bianchi come una tela, ma “sporchi” di pennellate colorate, camicie voluminose, corsetti vichy, tute da lavoro decorate da fiori di raffia, stivali di gomma ancora macchiati di colore.
Dolce&Gabbana
L’amata Sicilia torna a ispirare i designer. Carica di tutto l’universo creativo del duo, in un patchwork di riferimenti iconici. Gli elementi Dolce&Gabbana ci sono tutti: animalier, oro damascato, stampe pois, fiori e i celebri motivi delle ceramiche locali.
Tutti cuciti insieme su una collezione colorata, eccentrica e ricchissima. Sempre ultra femminile. Si mixano le epoche e i volumi, le silhouette e le fantasie.
Tassello dopo tassello, sui look si ricostruisce la storia della maison, i suoi sempiterni must-have. Gli abiti bustier, la sensualità del flamenco, i tubini anni 50 che si aprono alle gonne fluide.
Dagli anni 80 arrivano i biker sorts, i bomber over e le bluse con il fiocco al collo.
Dai 70 i look in suede, come i minidress e le maxi tuniche-soprabito, composti da tanti piccoli pezzi borchiati e gli accessori: stivali alti con il tacco medio e largo. Un tripudio di stile, come nella migliore tradizione della maison.
Blumarine
Debutta Nicola Brognano come direttore creativo di Blumarine questa Milano Fashion Week 2021. Il calabrese classe 1990, tra le ultime rivelazioni del panorama moda italiano, inizia il suo percorso nella maison con un omaggio alla sua femminilità naive fine 90.
Via libera agli abiti in chiffon, cortissimi, stampati a rose o a farfalle, e a balze e nastri di volant come orli. Ma anche a tutine più asciutte, come quella indosso a Mariacarla Boscono, che ha aperto la sfilata. Anche sui jeans c’è tutta la seduzione del brand, tempestati di Swarovski. L’altro elemento che non poteva mancare? I mini cardigan alla Anna Molinari.
Etro
Per la spring-summer 2021, Etro invita in un viaggio attraverso il fascino eterno dello stile Riviera. Colorata, rilassata, spontanea, la collezione reinterpreta lo spirito borghese del marchio ma sempre con un tocco d’ironia.
Esplorando un’estate italiana che non si vorrebbe veder finire mai, ricorre il tema nautico in motivi di corde, catene marine, ancore, conchiglie, righe e barche a vela.
Un’estate italiana, all’insegna della gioia, della felicità e delle origini. Fiero del proprio Dna italiano. Un concetto ispirato dal mondo attuale, in cui la vicinanza e la familiarità assume un nuovo, potente significato.
È qui che Veronica Etro trova ispirazione, rileggendo in passerella la bellezza e il patrimonio artistico-culturale del suo Paese d’origine.
Nel complesso, gli stilisti milanesi sono tornati a una moda essenziale e concreta. Una vena minimalista ha attraversato la maggior parte delle sfilate con innumerevoli total look e abiti monocromatici in tonalità sorbetto o neutre. L’enfasi è stata posta su alcuni pezzi fondamentali, come il completo, l’abito con spalline sottili, la camicia da uomo, i pantaloncini, la gonna.
Alla fine, a Milano è stata presentata una Settimana della Moda veramente responsabile.